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25 anni di IAF, a Singapore un’occasione per fare bilanci

singaporeIl sistema di accreditamento è riconosciuto da tutti i Paesi quale strumento di garanzia per agevolare la circolazione di prodotti e servizi sul mercato mondiale, e diventa elemento chiave dei trattati per il commercio internazionale.

L’International Accreditation Forum (IAF) e l’International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC) sono le principali associazioni sovranazionali degli Enti di accreditamento. Le politiche e linee di indirizzo che vengono elaborate sono dunque fondamentali per orientare le attività degli Enti di tutto il mondo, in ottica di armonizzazione dei comportamenti e delle attività di verifica sui soggetti accreditati. Delle novità in casa IAF, in particolare, ci parla il Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia, Emanuele Riva, che di IAF è anche Vice Presidente, rieletto per i prossimi 3 anni.

Quali importanti decisioni sono state prese alle riunioni annuali dell’International Accreditation Forum?

Un organismo accreditato per certificare prodotti non potrà più emettere certificati fuori accreditamento per quella stessa tipologia di prodotti, come già avviene per gli organismi che certificano i sistemi di gestione e/o che certificano le competenze delle persone, questa la decisione più significativa. In alcuni casi, le norme prevedono metodi di prova, test e valutazioni che hanno un costo, per cui evitare di seguire alla lettera tutti i requisiti imposti da una norma può avere un effetto importante sui costi (per esempio, sulla decisione di fare 5 test, invece di 10). Inoltre è stato stabilito che i certificati accreditati dovranno riportare almeno un logo dell’Ente di accreditamento, con eventuali eccezioni da concordare, regola che entrerà in vigore dal 31 ottobre 2021.

Singapore è stata anche l’occasione per tirare le somme sui dati mondiali relativi alla transizione delle aziende verso le nuove norme di certificazione dei sistemi di gestione, per la qualità e l’ambiente, con, rispettivamente, il 93% e il 94% delle aziende che hanno completato l’aggiornamento alla ISO 9001 e alla ISO 14001 del 2015. L’Italia con il suo 93% e 97% ha raggiunto senza dubbio un ottimo risultato, come testimonia l’associazione Conforma, che parteciperà ai tavoli internazionali IAF, entrando a far parte del Conformity Assessment Body Advisory Committee (CABAC), il comitato dei soggetti accreditati.

Sono in corso progetti particolarmente significativi?

Il più innovativo, lanciato in casa IAF, è sicuramente il progetto del database IAF CertSearch, la banca dati delle certificazioni di sistema di gestione rilasciate dagli organismi accreditati di tutto il mondo. Per questo obiettivo, IAF e i suoi membri hanno lavorato creando l’infrastruttura digitale necessaria per proteggere e promuovere il valore della certificazione accreditata. L’iniziativa favorisce anche la visibilità delle organizzazioni certificate sul mercato mondiale, permettendo a chiunque di verificare la validità delle certificazioni in modo semplice e sicuro.

Si tratta di un database volontario che fotografa l’intera catena del valore della conformità, rappresentata dagli Enti nazionali di accreditamento, dagli organismi di certificazione accreditati e dai loro clienti, e raccoglie i dati degli 81 Enti di accreditamento e di oltre 5.000 organismi di certificazione. A questa iniziativa si collega il sistema QualityTrade, un mercato globale in cui le aziende possono trovare, entrare in contatto e commerciare con altre aziende in possesso di una certificazione accreditata valida, sviluppando così delle supply chain internazionali di alta qualità.

Sempre in ambito internazionale, una significativa novità, in tema di certificazioni, riguarda l’Halal che in arabo significa “lecito”. La certificazione Halal attesta che i prodotti come quelli agroalimentari, chimici, farmaceutici, siano conformi alle norme etiche e igienico-sanitarie della legge dell’Islam. Un mercato, quello dei prodotti Halal, che solo nell’ultimo anno ha fatto registrare un introito di circa 2.300 miliardi di dollari a livello mondiale…

A Singapore, dopo molte difficoltà e resistenze, europee, ma anche di una parte del mondo islamico, è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra IHAF, l’Internationa Halal Accreditation Forum, ILAC e IAF. E’ un passo molto importante per IHAF, perché con questo accordo potrebbe avere un vantaggio rispetto agli altri competitor nel mercato Halal, e anche per i Paesi occidentali, poiché IHAF rappresenta l’espressione più moderata e laica del mondo arabo. In quest’ambito, GAC, l’Ente di accreditamento del Paesi del Golfo, delegherà Accredia per gestire gli organismi che sono stati già accreditati in Italia e, per le attività di formazione e divulgazione, interverrò a una loro conferenza a metà gennaio.

Anni di anniversari per il sistema di accreditamento mondiale. Nel 2019 Accredia compirà 10 anni. Quest’anno invece IAF ha compiuto 25 anni. Può farci un bilancio di questo quarto di secolo?

Ormai, con oltre 25 anni di esperienza, il sistema di accreditamento è riconosciuto da tutti i Paesi quale strumento di garanzia per agevolare la circolazione di prodotti e servizi sul mercato mondiale, ed è diventato un elemento chiave dei trattati per il commercio internazionale. Lo dimostra il fatto che alle sessioni di lavoro di IAF partecipano anche istituzioni come WTO, UNIDO e la Banca Mondiale che, proprio a Singapore, ha stipulato con IAF e ILAC un Protocollo d’Intesa.

Nelle discussioni, però, si scontrano spesso due visioni, quella europea, caratterizzata da una concezione dell’accreditamento come servizio pubblico, che deve essere delegato da una pubblica autorità, e una americana, che si basa sul mercato, dove è il business a riconoscere il valore dell’accreditamento. In questo modello, i soggetti promotori di un Ente di accreditamento possono essere tutti di natura giuridica privata. Io, come Vice Chair di IAF esprimo sempre una posizione di dialogo e contatto tra le due visioni.

Fonte: Accredia

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