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Energia, un impegno globale

L’efficacia delle politiche energetiche nazionali dipende anche dal diffondersi, tra i cittadini, di stili di vita attenti al risparmio energetico, e dal ricorso, da parte di imprese e istituzioni, ai servizi rilasciati da soggetti certificati da organismi accreditati.

Tra i dieci pericoli a più alto impatto per il mondo, cinque sono rischi legati all’ambiente. Questo il quadro profilato dal “Global Risks Report 2017” del Word Economic Forum, che fornisce una prospettiva da qui ai prossimi dieci anni. Per la prima volta cinque rischi legati all’ambiente sono classificati sia tra quelli a maggior impatto, che tra quelli a più elevata probabilità.

La questione è pressante, e coinvolge il mondo intero. In occasione della Conferenza di Parigi del 2015 (COP21), 195 paesi hanno firmato l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, che prevede un piano d’azione universale e vincolante per mantenere l’aumento del riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C.

Obiettivi a lungo termine, massima cooperazione e trasparenza sui risultati raggiunti sono i principi cardine dell’accordo: un impegno concreto per tutti i paesi, chiamati a mettere in campo nuove politiche per diffondere la cultura della sostenibilità e promuovere il risparmio energetico.

La politica energetica in Italia

La Strategia Energetica Nazionale (SEN) si prefigge di garantire energia sicura, sostenibile e a prezzi competitivi a tutti i cittadini. Per il perseguimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi, l’Italia ha adottato misure che puntano ad allineare i prezzi a quelli europei, migliorare il grado di sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura, accelerare il processo di decarbonizzazione.

Gli interventi prevedono, tra gli altri, l’ottimizzazione della gestione energetica e lo sviluppo delle rinnovabili. Ma la realizzazione di un sistema sostenibile e rispettoso dell’ambiente passa anche per la sensibilizzazione dei cittadini, i cui comportamenti responsabili, nella vita di tutti i giorni, possono contribuire in maniera sostanziale.

Cosa possono fare i cittadini

Bastano pochi accorgimenti per ridurre drasticamente il dispendio di energia e contribuire a tutelare l’ambiente. Il ruolo dei cittadini è decisivo per la creazione di un futuro sostenibile.

Il consumo medio annuo di una famiglia di quattro persone è di 3.000 kWh elettrici, 6.000 kWh per il riscaldamento degli ambienti e 3.000 kWh per quello dell’acqua sanitaria.

Si calcola che eliminando gli sprechi e utilizzando apparecchiature più efficienti, si potrebbe ridurre il consumo fino al 40%.

Sono i piccoli gesti quotidiani a fare la differenza, dalla scelta e l’uso consapevole degli elettrodomestici all’installazione del miglior sistema di illuminazione.

Sul sito di ENEA – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – la sezione sull’efficienza energetica, offre consigli e indicazioni per uno stile di vita che riduca gli sprechi: la via migliore verso una gestione più efficiente dell’energia.

Gli strumenti per le imprese e le istituzioni

Le certificazioni accreditate in materia di gestione dell’energia e la diagnosi energetica contribuiscono al perseguimento degli obiettivi del governo italiano, in linea con la politica europea.

La Direttiva 2012/27/UE pone le basi per un quadro armonizzato di interventi e politiche finalizzate alla sostenibilità e alla promozione dell’efficienza energetica. L’obiettivo è la riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020: tutti gli Stati membri sono chiamati a risparmiare energia fissando obiettivi nazionali indicativi di efficienza energetica.

In Italia, il D.Lgs. n. 102/2014, in attuazione della Direttiva, stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento della fornitura e dell’uso finale dell’energia attraverso la promozione dell’efficienza energetica negli edifici pubblici e privati, gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni centrali, la misurazione e la fatturazione dei consumi. Dispone inoltre l’obbligo di diagnosi energetica per le grandi imprese e per quelle a forte consumo di energia.

Questo quadro normativo riconosce un ruolo specifico, quali strumenti a sostegno delle imprese, delle istituzioni e dei cittadini, alle certificazioni accreditate per l’efficienza energetica, che riguardano le organizzazioni con un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE), le Società di Servizi Energetici note come Energy Service Company (ESCo) e i professionisti, Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) e Auditor Energetici (AE).

Le certificazioni devono essere rilasciate da organismi accreditati da Accredia, l’Ente Unico nazionale di accreditamento, appositamente qualificati per verificare il rispetto delle norme:

  • UNI CEI EN ISO 50001 per i Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE);
  • UNI CEI 11352 per le Energy Service Company (ESCo);
  • UNI CEI 11339 per gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE);
  • UNI CEI EN 16247-5 per gli Auditor Energetici (AE).

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