Per essere competitive sul mercato internazionale le imprese del settore tessile hanno bisogno di introdurre materiali e processi innovativi. Occorre però garantire un alto livello di sicurezza riguardo agli effetti sulla salute dei consumatori. Ogni anno infatti vengono importati in Italia capi tessili per oltre 12.000 miliardi di euro, e l’abbigliamento è, insieme ai giocattoli, la tipologia di prodotto più frequentemente notificata al RAPEX (European RAPid EXchange of information), il sistema di allerta rapida per prodotti di consumo pericolosi diversi dagli alimenti, istituito dalla Direttiva 2001/95/CE.
Per la tutela dei consumatori sono quindi fondamentali attività sistematiche di controllo e prevenzione, che devono essere svolte su tutti i prodotti tessili, ma anche cuoio e pellami, immessi sul mercato UE, al fine di verificare il rispetto delle disposizioni sulla commercializzazione e l’uso delle sostanze pericolose, e i requisiti di sicurezza generale dei prodotti.
L’accreditamento rappresenta uno strumento chiave a supporto delle imprese che operano in questo settore, utilizzando i test di laboratorio per analizzare i campioni tessili, di prodotti realizzati o importati nell’Unione europea. L’accreditamento garantisce infatti che le prove di laboratorio siano eseguite da personale competente, in strutture adeguate e con l’utilizzo di idonee strumentazioni. Attraverso specifici test, l’impresa può dunque fornire evidenza oggettiva della rispondenza dei prodotti chimici e dei prodotti tessili ai requisiti fissati dal Regolamento UE 1907/2006 sulle sostanze chimiche REACH (con particolare riferimento alle sostanze estremamente problematiche – SVHC), dal Regolamento UE 850/2004 sugli inquinanti organici persistenti POP e agli altri requisiti volontari.
Nel settore cogente, in cui si applicano i regolamenti REACH e POP, così come il Regolamento UE 1007/2011 sulla denominazione delle fibre ed etichettatura, i laboratori di prova accreditati ai sensi della norma ISO/IEC 17025 forniscono un valido supporto per l’efficacia delle verifiche.
In ambito volontario, invece, l’accreditamento delle prove è spesso previsto come requisito nei capitolati aziendali e in disposizioni legislative di Paesi stranieri di grande importanza per il settore tessile abbigliamento. Le imprese virtuose eseguono un’analisi dei rischi su prodotti chimici e prodotti tessili e predispongono un Piano dei controlli.
I temi della competitività, della tutela della salute e dell’ambiente e della sostenibilità, oggi sempre più cruciali, sono stati, tra l’altro, al centro del convegno “Chimica, moda e salute”, organizzato da Accredia e Istituto Superiore di Sanità, che si è tenuto lo scorso 5 giugno presso l’Auditorium di Federchimica a Milano. In questa occasione si è anche fatto il punto sull’attività svolta dai laboratori di prova accreditati.
I clienti del laboratorio accreditato ai sensi della ISO/IEC 17025 sono produttori e importatori di materie prime e/o di prodotti semilavorati o finiti, brand della moda e della grande distribuzione organizzata, centri di acquisto, amministrazioni pubbliche e altri organismi di controllo che desiderino verificare la conformità dei prodotti rispetto a quanto previsto da protocolli di acquisto, o la loro rispondenza ai requisiti cogenti dei Paesi a cui i prodotti sono destinati.
Sui prodotti vengono svolte analisi prestazionali, tecniche e chimiche, a tutti gli stati di lavorazione, dalla materia prima al prodotto finito, per valutare, tra le altre cose, la lunghezza e il diametro apparente delle fibre tessili, le caratteristiche costruttive e di resistenza delle fibre, dei filati e dei tessuti, la performance di solidità dei colori, il contenuto di sostanze soggette a restrizione e l’etichetta di composizione fibrosa. Altri controlli si riferiscono alla verifica della conformità a norme sull’informazione del consumatore, e alla conformità dell’etichettatura di manutenzione apposta ai capi di abbigliamento. Ulteriori richieste riguardano l’accertamento dei requisiti di sicurezza meccanica, chimica e di resistenza al fuoco, previste dalla normativa di sicurezza dei giocattoli EN 71, applicabile anche ai prodotti di abbigliamento destinati ai bambini.
I laboratori di prova accreditati svolgono inoltre, a sostegno e in collaborazione con le imprese, attività di:
- verifica della conformità ai capitolati privati;
- monitoraggio delle prestazioni e predisposizione di un piano di controlli;
- valutazione dei rischi e selezione di prove coerenti in funzione del prodotto;
- interpretazione del dato analitico;
- progettazione di nuove prove;
- conferma di dati mediante tecniche alternative, quali la partecipazione a circuiti interlaboratorio che contribuiscono ad assicurare l’accuratezza dei risultati.
Fonte: Accredia