È il CTI – Comitato Termotecnico Italiano ente federato UNI che ha recentemente realizzato la specifica tecnica UNI/TS 11325-10.
Questo documento definisce le modalità di sorveglianza delle attrezzature a pressione, a focolare o altro tipo di riscaldamento con rischio di surriscaldamento, destinate alla generazione di vapore d’acqua e/o di acqua surriscaldata a temperatura maggiore di 110° C con pressione massima ammissibile (PS) maggiore di 0,5 bar [0,05 Mpa] rientranti nel campo di applicazione del D.M. 329/2004 ed esclusi dalla UNI/TS 11325-3, e aventi le seguenti caratteristiche:
a) generatori di vapore e/o acqua surriscaldata a sorgente termica diversa dal fuoco a condizione che le membrature soggette a pressione, a contatto con il fluido riscaldante, siano progettate per una temperatura non inferiore a quella del fluido di riscaldamento stesso;
b) generatori di vapore e/o acqua surriscaldata ad attraversamento meccanico di limitata potenzialità aventi PS x V ≤ 3000 bar x litri e PS ≤ 12 bar;
c) generatori di vapore a bassa pressione aventi PS ≤ 1 bar, superficie di riscaldamento ≤ 100 m2 e potenzialità ≤ 2 t/h;
d) generatori di acqua surriscaldata a bassa pressione aventi PS ≤ 5 bar, temperatura massima dell’acqua ≤ 120 °C e potenzialità ≤ 2 t/h;
e) generatori di vapore e/o acqua surriscaldata a riscaldamento elettrico.
La specifica tecnica fornisce indicazioni per la conduzione dei generatori con l’assistenza continua di persona addetta e senza assistenza continua sino a un massimo di 72 ore.
All’interno del documento sono citati i seguenti riferimenti normativi:
- UNI EN 11325-3 Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione. Parte 3: sorveglianza dei generatori di vapore e/o acqua surriscaldata;
- UNI EN 12952-12 Caldaie a tubi d’acqua e installazioni ausiliarie – Parte 12: Requisiti relativi alla qualità dell’acqua di alimentazione e dell’acqua in caldaia;
- UNI EN 12953-10 Caldaie a tubi da fumo – Parte 10: Requisiti relativi alla qualità dell’acqua di alimentazione e dell’acqua in caldaia.
Fonte: UNI