Negli ultimi tempi il numero di lamentele per disturbo da rumore è drasticamente aumentato. Fra queste occupano un ruolo primario le lamentele per il disturbo dovuto alle attività temporanee, quali sono i cantieri.
Buona parte dei cantieri sono sorgente di elevati livelli di rumore.
Il rumore può causare vari effetti avversi, psicologici o di salute, sulle persone che ne sono sottoposte, per esempio: disturbo del sonno o interferenza con le comunicazioni verbali.
In situazioni estreme e reiterate, questi effetti possono trasformarsi in ansia, stress, irritabilità e incapacità di concentrazione.
L’esigenza del comfort acustico, da parte di chi risiede o lavora negli edifici vicino a un cantiere, richiede che chi genera rumore debba mettere in campo tutte le strategie perché il rumore non sia solo di livello più basso possibile, ma anche più facilmente tollerabile.
Perciò, l’impatto da rumore di un cantiere ha necessità di essere oggetto di una adeguata gestione che programmi, porti avanti e controlli, in modo sinergico, tutti i possibili strumenti e procedure per rendere il disagio più sopportabile da parte di tutta la cittadinanza.
È proprio per questo che la commissione Acustica e vibrazioni ha realizzato la norma UNI 11728.
Questo documento fornisce indicazioni per definire gli obblighi di conformità in carico all’appaltatore da parte del committente, al fine di garantire una gestione corretta e soddisfacente dell’impatto acustico del cantiere.
Le istruzioni della norma possono anche essere fatte proprie dall’appaltatore a titolo volontario, a condizione che lo stesso appaltatore metta a disposizione le risorse per la loro applicazione.
Le finalità per le quali il committente richiede una gestione dell’impatto acustico possono essere diverse e non necessariamente tutte sovrapponibili. Per esempio:
– per evitare lamentele da parte dei ricettori;
– per contenere le proteste affinché queste non interferiscano negativamente con i lavori del cantiere;
– per garantire una buona reputazione nei confronti del pubblico;
– per garantire il rispetto della legislazione vigente.
Pertanto, le finalità devono essere esplicitate nel disciplinare di incarico o nel contratto, fra committente e appaltatore.
La norma è sviluppata nel rispetto delle prescrizioni minime di legge previste in Italia (appendice A) e al contempo ne costituisce un ampliamento, permettendo che il rumore sia oggetto di una gestione sinergica che tiene in considerazione tutti gli ambiti che possono governare il disturbo percepito dalla cittadinanza.
Inoltre, può costituire un’applicazione specifica della serie di norme riguardanti i sistemi di gestione ambientale (UNI EN ISO 14001 e UNI EN ISO 14004) e relativo processo di certificazione (appendice B).
All’interno del documento è possibile trovare i seguenti riferimenti normativi:
• UNI ISO 1996-1 Acustica – Descrizione, misurazione e valutazione del rumore ambientale – Parte 1: Grandezze fondamentali e metodi di valutazione;
• UNI ISO 1996-2 Acustica – Descrizione, misurazione e valutazione del rumore ambientale – Parte 2: Determinazione dei livelli di rumore ambientale;
• UNI ISO 9613-1 Acustica – Attenuazione sonora nella propagazione all’aperto – Parte 1: Calcolo dell’assorbimento atmosferico;
• UNI ISO 9613-2 Acustica – Attenuazione sonora nella propagazione all’aperto – Parte 2: Metodo generale di calcolo
• UNI EN ISO 14001 Sistemi di gestione ambientale – Requisiti e guida per l’uso;
• UNI EN ISO 14004 Sistemi di gestione ambientale – Linee guida generali per l’implementazione;
• CEI EN 61672-1 Elettroacustica – Misuratori del livello sonoro Parte 1: Specifiche.
Fonte: UNI