L’accredimento è uno strumento, riconosciuto a livello europeo e internazionale, in base al Regolamento Comunitario n. 765 del 2008 che ha fissato le regole sul suo esercizio in tutti i Paesi UE e al quale l’Italia si è adeguata con la costituzione di ACCREDIA, un’associazione privata senza scopo di lucro che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un’attività di interesse pubblico, a garanzia delle istituzioni, delle imprese e dei consumatori.
Compito di Accredia è quello di attestare la competenza degli organismi di certificazione e dei laboratori a svolgere specifici compiti di valutazione della conformità di prodotti, servizi, processi, sistemi di gestione e professionisti. Queste valutazioni sono svolte secondo standard nazionali e internazionali di riferimento applicabili in tutti i Paesi del mondo.
ACCREDIA sottopone gli organismi di certificazione e i laboratori che chiedono l’accreditamento ai più rigorosi controlli, per il rispetto degli standard internazionali di verifica del loro comportamento, monitorando nel tempo le loro prestazioni e indagando in maniera approfondita, anche attraverso l’uso di visure camerali, i loro rapporti con i soggetti certificati.
Ma questa è solo una parte del sistema dei controlli, complementare all’azione esercitata dalle pubbliche autorità per la vigilanza sul mercato, che controllano direttamente i prodotti e con le quali ACCREDIA collabora fattivamente per garantire un alto livello di efficacia.
E’ quanto spiega ACCREDIA, in una nota, in riferimento al programma televisivo Report, andato in onda ieri sera, su Rai 3, in merito al servizio di inchiesta sul settore biologico.
Il sistema dei controlli nel settore agroalimentare è garantito dalle Autorità competenti dello Stato membro (Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole) alle quali spetta la vigilanza sul mercato, per garantire che prodotti non conformi vengano individuati per proteggere i consumatori. L’accreditamento è funzionale e complementare al sistema di controllo operato da queste Autorità.
La sicurezza dei prodotti alimentari oggi poggia su 4 pilastri:
- i sistemi ispettivi, di controllo e di contrasto alle sofisticazioni e contraffazioni che fanno capo sia al Ministero della Salute che al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, hanno un forte elemento di supporto nelle certificazioni accreditate, e nelle attività dei laboratori di prova, anche per l’utilizzo delle banche dati esistenti;
- le certificazioni che, imponendo disciplinari di comportamento e standard qualitativi elevati, spingono al rispetto di norme precise;
- una rete fitta e complessa di laboratori di prova accreditati da ACCREDIA, oggi attivi, in particolare, nell’ambito dell’autocontrollo alimentare in grado di effettuare ogni anno milioni di prove e controlli;
- l’azione degli organismi di certificazione accreditati da ACCREDIA, abilitati a certificare la corretta adozione e implementazione, da parte delle imprese, dei requisiti previsti dai disciplinari tecnici o dai Regolamenti comunitari (secondo la normativa europea) quali: le valutazioni di conformità dei prodotti ai sensi dei Regolamenti comunitari per la Produzione Biologica disciplinata, per la Denominazione di Origine Protetta, per le produzioni con Indicazione Geografica Protetta, per le Specialità Tradizionali Garantite, per il mercato vitivinicolo (DOC, DOCG e IGT).
“Nei controlli sugli organismi di certificazione e laboratori ACCREDIA – come tutti gli altri enti che operano nel mondo – applica i più rigorosi standard internazionali di verifica del loro comportamento, monitorando nel tempo le loro prestazioni”, ha affermato Giuseppe Rossi – Presidente di ACCREDIA. “L’accreditamento dura 4 anni, durante i quali i soggetti accreditati vengono verificati annualmente, al fine del mantenimento dei requisiti. Al termine dei 4 anni si procede al rinnovo dell’accreditamento tramite apposita verifica”.
“Tutti gli organismi di certificazione e i laboratori vengono sottoposti a verifica almeno una volta all’anno, su aspetti diversi della loro attività e per più giorni. Il campionamento si applica in casi specifici. Per i laboratori che effettuano analisi di diverse tipologie, per esempio, gli ispettori applicano dei criteri di campionamento che consentono di coprire l’intera gamma delle attività analitiche nel corso dei 4 anni”.
“Nel 2015, ACCREDIA ha comminato circa 75 sanzioni a organismi di certificazione e laboratori, dalla sospensione dell’accreditamento, meccanismo che prevede l’impegno del soggetto accreditato a sanare l’irregolarità entro un periodo definito, alla revoca dell’accreditamento nei casi di gravi inadempienze”.
“Il processo di verifica gestito da ACCREDIA, che porta l’organismo o laboratorio a ottenere e mantenere l’accreditamento, ha l’obiettivo di garantire il costante e continuativo rispetto delle norme, anche attraverso le sanzioni ove necessario, ma non è un sistema punitivo, né ha scopi di repressione dei comportamenti illeciti, che spettano alle Autorità incaricate della “sorveglianza del mercato”.
Nel 2015 sono state circa 13.400 le giornate impegnate dai 500 ispettori ACCREDIA per la verifica dei 1.629 organismi di certificazione e ispezione e laboratori di prova e taratura. Le verifiche, durano più giornate e sono diversamente articolate a seconda delle finalità: rilascio del primo accreditamento, sorveglianza annuale per il mantenimento, estensione degli ambiti di attività o rinnovo dell’accreditamento per continuare a operare sul mercato in qualità di organismo o laboratorio accreditato. Questo significa che ogni organismo o laboratorio riceve ogni anno una media di 8 giorni di verifica.
I settori del biologico e del food di qualità sono tra i più controllati. Sono 14 gli organismi accreditati per il rilascio del marchio BIO, 27 quelli per DOP, IGP e STG, 61 gli ispettori specializzati per le verifiche nel food, 190 le giornate di verifica nel 2015 e 11 le sanzioni comminate negli ultimi 5 anni, tra sospensioni e revoche dell’accreditamento.
In più, dallo scorso anno ACCREDIA, insieme a Federbio, ha inaugurato Data Bio, il 1° database in Europa per la tracciabilità delle produzioni BIO, a disposizione di consumatori e imprese, un’opportunità ulteriore per contrastare le frodi, che già conta 56.000 operatori iscritti.