Per Acquisti Verdi o GPP (Green Public Procurement), nella definizione della Commissione europea, si intende “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
L’obiettivo di questo strumento ambientale volontario è quello di indirizzare la domanda pubblica, sempre più, verso un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale, al fine di razionalizzare acquisti e consumi incrementando la sostenibilità delle forniture.
Il “Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)” adottato con D.M. 11 aprile 2008 dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, accoglie le indicazioni della Commissione europea che nel 2003 invitava gli Stati Membri ad adottare dei Piani d’azione nazionale nell’ambito della Politica Integrata di Prodotto (IPP).
Criteri Ambientali Minimi
Il Piano d’Azione, nel suo successivo aggiornamento con D.M. 10 aprile 2013, sancisce nuovi obiettivi a livello nazionale di acquisti verdi negli appalti pubblici per le categorie merceologiche per cui siano stati definiti i “Criteri Ambientali Minimi” (CAM) approvati con Decreti Ministeriali e disponibili sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nuovo impulso per la diffusione del GPP è contenuto all’interno dell’art. 18 della Legge n. 221 del 2015 “Previsioni per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” in cui, in merito al tema degli appalti verdi, si richiede a ogni Pubblica Amministrazione l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi nei propri acquisti.
Dai primi di febbraio 2016, infatti, la procedura di Green Public Procurement diventa obbligatoria per gli acquisti nei seguenti settori:
- Illuminazione pubblica – CAM di riferimento (aggiornamento 2013): Acquisto di lampade a scarica ad alta intensità e moduli led per illuminazione pubblica, per l’acquisto di apparecchi di illuminazione per illuminazione pubblica e per l’affidamento del servizio di progettazione di impianti di illuminazione pubblica;
- Apparecchiature elettroniche per ufficio – CAM di riferimento (aggiornamento 2013): Forniture di attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio;
- Servizi energetici per gli edifici (illuminazione, climatizzazione) – CAM di riferimento (aggiornamento 2012): Affidamento di servizi energetici per gli edifici – servizio di illuminazione e forza motrice – servizio di riscaldamento/raffrescamento.
La procedura di GPP dovrà coprire almeno il 50% delle forniture relativamente alle seguenti categorie:
- Rifiuti urbani – CAM di riferimento (aggiornamento 2014): Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani;
- Cartucce per stampanti – CAM di riferimento (aggiornamento 2014): Forniture di cartucce toner e a getto di inchiostro e affidamento del servizio integrato di ritiro e fornitura di cartucce toner e a getto di inchiostro;
- Verde pubblico – CAM di riferimento (aggiornamento 2013): Affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, per acquisto di Ammendanti – Acquisto di piante ornamentali e impianti di irrigazione;
- Carta – CAM di riferimento (aggiornamento 2013): Acquisto di carta per copia e carta grafica;
- Ristorazione collettiva e derrate alimentari – CAM di riferimento (aggiornamento 2012): Ristorazione collettiva e derrate alimentari;
- Pulizia e di prodotti per l’igiene – CAM di riferimento (aggiornamento 2012): Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene;
- Tessili – CAM di riferimento (aggiornamento 2011): prodotti tessili;
- Arredi per ufficio – CAM di riferimento (aggiornamento 2011): Arredi per ufficio.
Certificazioni accreditate richiamate dai CAM
Nella Legge n. 221 del 2015 e all’interno degli specifici CAM, si richiama in più parti l’utilizzo delle certificazioni ambientali ed energetiche, rilasciate da Organismi accreditati, come strumento di promozione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, attraverso l’adozione di una serie di semplificazioni e di incentivi che premiano i comportamenti virtuosi di imprese e consumatori. L’adozione di un sistema di gestione ambientale o dell’energia o il ricorso alla registrazione EMAS innescano così un meccanismo premiante per l’impresa certificata e i suoi clienti.
Nel seguito si indicano le norme di accreditamento e certificazione relative agli schemi di valutazione della conformità accreditati a cui si fa riferimento nei Criteri Ambientali Minimi.
- Sistemi di gestione ambientale – SGA
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17021
Norma di certificazione: ISO 14001:2004 e ISO 14001:2015 - Verificatori ambientali EMAS
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17021 e Reg. CE n.1221/2009
Norma di certificazione: Reg. CE n.1221/2009 - Sistemi di Gestione dell’Energia – SGE
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17021 e ISO 50003
Norma di certificazione: UNI CEI EN ISO 50001:2011 - Dichiarazioni di verifica delle emissioni di gas a effetto serra
– GHG
Norma di accreditamento: UNI EN ISO 14065:2013
Norma di certificazione: ISO 14064-1:2012
– EU ETS
Norma di accreditamento: UNI EN ISO 14065
Norma di certificazione: Direttiva 2003/87/CE e ss.ii. - DAP – Dichiarazioni Ambientali di Prodotto
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17065
Norma di certificazione: UNI CEI EN ISO 14025:2010 - ReMade in Italy
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17065
Norma di certificazione: Remade in italy Rev. 2 - End of Waste – EoW
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17065
Norma di certificazione: Reg. UE n. 715/2013; Reg. UE n. 1179/2012; Reg. UE n. 333/2011 - PEFC – Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17065
– PEFC GFS – Gestione Forestale Sostenibile
Schema di certificazione: ITA 1000, ITA 1001 e ITA 1003
– PEFC GSP – Gestione Sostenibile della Pioppicoltura
Schema di certificazione: ITA 1004 e ITA 1003
– PEFC CoC – Catena di custodia di prodotti di origine forestale
Schema di certificazione: ITA 1002 e ITA 1003 - Società che forniscono Servizi Energetici – ESCo
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17065
Norma di certificazione: UNI CEI 11352:2014 - Esperti in Gestione dell’Energia – EGE
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17024
Norma di certificazione: UNI CEI 11339:2009 - Prodotto agroalimentare
Norma di accreditamento: UNI CEI EN ISO/IEC 17065
– Biologico
Norma di certificazione: Reg. CE 834/2007
– DOP, IGP, STG
Norma di certificazione: Reg. UE n.1151/2012
– Vini
Norma di certificazione: Reg. 491/2009
– Produzione integrata nelle filiere agroalimentari
Norma di certificazione: UNI 11233:2009.
La versione integrale dell’articolo “Il GPP e il valore dell’accreditamento per le certificazioni ambientali” è stato pubblicato a firma di Daniele D’Amino – Funzionario Tecnico ACCREDIA – sulla rivista RIFIUTI n. 239 di maggio 2016.