Pascoli e malghe non sono solo i protagonisti di soggiorni estivi di turisti amanti della natura, ma costituiscono parte dell’identità storico-culturale e imprenditoriale di diverse regioni alpine. Un loro utilizzo corretto e sostenibile consente operativamente il mantenimento del paesaggio di alta montagna.
Insomma, è fondamentale che questi contesti siano non solo preservati ma anche gestiti secondo una metodologia comune e uniforme: pascoli e malghe sono un patrimonio da preservare e valorizzare.
A questo scopo, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, è stato messo a punto un progetto di prassi di riferimento che viene sottoposto da oggi in pubblica consultazione sino al 26 settembre 2019 – un periodo più lungo rispetto ai consueti 30 giorni dedicati a questa fase – per raccogliere eventuali osservazioni da parte del mercato (vd. Le prassi di riferimento > Consultazione).
Il progetto di prassi – liberamente scaricabile online – fornisce linee guida per la gestione uniforme a regole comuni per le modalità di affido e di concessione ai privati delle malghe e dei pascoli pubblici, dal canone alla durata del contratto, ai requisiti di partecipazione all’asta pubblica fino agli strumenti di controllo.
Inoltre il documento riassume gli aspetti legati alla gestione degli animali al pascolo, alle misure di contenimento della flora infestante, alle norme per la concimazione e alle attività di manutenzione ordinaria e di miglioria.
Questo documento segue le Linee di Indirizzo per l’utilizzo dei pascoli montani, l’istituzione dello Schedario Provinciale dei pascoli e il disciplinare tecnico-economico per l’affitto delle malghe di proprietà pubblica approvati dalla Giunta Provinciale nel 2015.
Ricordiamo che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.
Fonte: UNI