Con la liberalizzazione del mercato delle professioni e la nascita di nuovi mestieri, la certificazione accreditata delle figure professionali assume un ruolo strategico per tutelare i cittadini e garantire la qualità delle prestazioni.
In Italia il settore dei servizi professionali comprende oltre 5 milioni di professionisti e contribuisce con il 15% al PIL nazionale.
Oltre 2 milioni 300mila sono i professionisti cosiddetti “regolamentati” cioè iscritti a ordini e collegi professionali. Per essere iscritti a un determinato albo professionale, generalmente è richiesto uno specifico titolo di studio, lo svolgimento di un periodo di praticantato, il superamento di un esame di Stato e, nel caso di alcune professioni, il possesso di una laurea abilitante. Per il mantenimento dell’iscrizione è necessario frequentare ogni anno determinati corsi di aggiornamento professionale.
Innovazioni tecnologiche e del mercato del lavoro hanno portato gli italiani a “inventare” nuove professioni per stare al passo con i tempi: sono più di 3 milioni i professionisti “non organizzati” in ordini o collegi, che operano in settori di attività non comprese in quelle previste dagli albi regolamentati.
Si tratta di professioni nate da esigenze del mercato a seguito di trasformazioni tecnologiche, sociali, economiche e culturali. Come consulenti di management, formatori, logistici, informatici, auditor dei sistemi di gestione, naturopati, chinesiologi, massaggiatori, grafici, designer, pubblicitari, amministratori condominiali e valutatori immobiliari, wedding planner, e-reputation manager e copywriter digitali, security manager e molti altri.
E’ un mondo dinamico, in continua evoluzione, non soggetto a regole di legge: non sono previsti specifici titoli di studio o esami di stato, ma il tutto è demandato all’iniziativa del singolo professionista o delle associazioni di settore, per quanto riguarda l’acquisizione delle specifiche competenze e la soddisfazione dei clienti (organizzazioni o singole persone) che determinano il successo o l’insuccesso del professionista.
Obiettivo dei professionisti è tradurre determinate competenze in prestazioni adeguate alle necessità dei clienti (consumatori o organizzazioni).
I professionisti preparati e competenti hanno l’esigenza di essere tutelati dalla concorrenza non qualificata di professionisti improvvisati, offrendo al mercato la verifica oggettiva delle competenze realmente possedute.
I clienti, per affidarsi ad un professionista, hanno necessità di disporre di una forma di “garanzia preventiva” per ottenere prestazioni adeguate alle loro esigenze ed essere salvaguardati dal rischio di affrontare inconvenienti o incorrere, nella peggiore delle ipotesi, nel danno.
Una garanzia necessaria
Mentre per le professioni “regolamentate” il sistema degli ordini/collegi professionali garantisce un certo livello di sorveglianza a tutela dei clienti, in quanto assicurano l’acquisizione delle conoscenze e l’aggiornamento professionale dei loro iscritti, per le altre professioni non esistono obblighi di legge.
Alla fine degli anni ’90 un’indagine dell’Antitrust ha evidenziato la necessità di liberalizzare il mercato professionale – posizione in linea con la normativa dell’Unione europea – e di individuare il modo più efficace per tutelare i consumatori, assicurando la qualità delle prestazioni e il rispetto di principi etici e codici di condotta.
In risposta alle sollecitazioni europee e dell’Antitrust e per adeguarsi ai cambiamenti conseguenti l’evoluzione del mercato del lavoro, con la Legge 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, il Legislatore nazionale ha disegnato un nuovo quadro normativo, che promuove l’autoregolamentazione volontaria dei professionisti, nel rispetto del principio del libero esercizio della professione, fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnico del professionista.
In base alla legge, i professionisti non iscritti agli albi dispongono di tre sistemi per poter qualificare la propria professionalità:
Autodichiarazione, con la quale il professionista attesta di possedere titoli di studio, esperienze lavorative, frequentazione di corsi di formazione, competenze ecc;
Attestazione di qualità e di qualificazione professionale dei propri servizi, rilasciata dalle associazioni di riferimento ai propri iscritti;
Certificazione di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione, rilasciata da organismi di parte terza accreditati dall’ Ente Unico nazionale di accreditamento – Accredia – ai sensi del Regolamento europeo 765/2008.
Questa legge non impedisce alle singole persone di svolgere attività professionali ma fa conoscere al mercato, tramite le norme tecniche UNI, quali competenze devono possedere i professionisti e le forme di garanzia della loro professionalità.
Fonte: Accredia